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Pasqua dai valori sbiaditi


Tra il sacro e il profano, siamo pronti a festeggiare la Pasqua. Il sacro in questa festa, che rappresenta la celebrazione più importante per i cristiani, si sta però riducendo via via a favore della festa, sempre più protagonista con le uova, le grigliate o le ferie. I valori su cui si fonda la nostra civiltà, di cui a volte ci ricordiamo solo quando sono strumentalizzati dai politici populisti, sono il collante comune che ci tiene uniti e vicini.

Non è grave di per sé perdere il legame con la tradizione cattolica, quello che preoccupa è il rischio di non identificarsi più in niente e non porsi domande sull’essenza dell’uomo. Per gli antropologi, la religione ha la funzione di dare ordine alla società, di rafforzare i legami e di incentivare la solidarietà e riesce a placare le ansie e le paure delle persone.

Se si frequentano le classi delle nostre scuole biellesi, si nota che i musulmani o gli ortodossi sono ancora molto praticanti e questo consente loro di saldare i legami di fratellanza e solidarietà, valori che i loro coetanei cattolici di nascita a volte si vergognano di dichiarare.

L’assenza di regole morali non genera libertà, ma disaggregazione sociale e al calo della partecipazione religiosa non corrisponde una maggiore consapevolezza e stabilità delle persone, anzi siamo tutti testimoni dell’aumentano progressivo del disagio e dell’aggressività.

La Pasqua deve essere lo spunto per porsi delle domande e il significato della rinascita può essere trasposto nel desiderio laico di migliorare se stessi e la società in cui viviamo.

Buona Pasqua.

Vittorio Barazzotto

Il Cucu il ricordo di un amico


Due anni fa Giorgio Gulmini, per il suo libro “50 anni di carnevale”, mi chiese di tratteggiare il profilo della maschera del Cucu, alias Franco Caucino, anima vitale della tradizione chiavazzese. Quanto avevo scritto è oggi il modo migliore per ricordare un amico vero. Con il cuore colmo di tristezza e di dolore, ripropongo il mio contributo scritto per Franco, quando ancora ci allietava con la sua presenza leggera e simpatica. Gli sarò sempre grato, non solo per i giorni di festa, ma anche per aver accettato la proposta di candidarsi come consigliere al Comune di Biella nel 2004; venne eletto e mi accompagnò con lealtà e impegno per tutto il mio lustro da sindaco.

IL CUCU

Una padronanza totale della lingua piemontese, attraverso la quale si esprime con arguzia e sarcasmo. Dotato di una simpatia empatica e al contempo pungente quanto il suo becco uncinato e prominente , che esibisce virilmente avvitandosi nel gioco carnevalesco in una continua sorta di ambiguità e di doppi sensi provocatori. Una fusione plastica tra rappresentazione e realtà, tanto che è quasi impossibile scindere la persona dalla maschera. Il Cucu è la maschera del carnevale di Chiavazza e il carnevale di Chiavazza è il Cucu, ovvero l’amico di sempre Franco Caucino. Esprime con fierezza, e ne sintetizza con profondo e

antico orgoglio, la saggezza popolare della gente del suo quartiere. E se la vita, a volte, gli ha riservato quei momenti che ti mettono a dura prova, ha recuperato le forze soffermandosi su qualche ramo degli alberi della sua Chiavazza e poi ha ripreso il volo per spaziare ed affrontare questa nostra esistenza con la giusta ironia di sempre . Grazie Franco sei un amico e ti vogliamo bene!

Vittorio Barazzotto

Tanti soldi, poca sanità


Mercoledì scorso Cirio a Città Studi ha annunciato che al biellese saranno destinati più di 8 milioni di euro derivanti da fondi PNRR.

Un aiuto concreto alle piccole realtà è ovviamente una boccata d’aria per i nostri tanti comuni alle prese con risorse sempre più scarne. L’elemento che però stride, e sorprende, è che nel dibattito con il Presidente della Regione, nessun sindaco abbia sollevato il tema sanità, che nel biellese non gode di buona salute.

Mancano i medici di base nella Valle di Mosso e anche negli altri territori il numero rimane ridotto. L’ospedale continua a non essere valorizzato per le sue potenzialità, senza comprendere che rappresenta una risorsa non solo per Biella, ma per tutti i pazienti piemontesi.

La vetustà degli altri nosocomi grida vendetta e si continua a non utilizzare il vantaggio di una sede nuova e ben attrezzata per molti esami, così tanti biellesi sono costretti a rivolgersi ad altri ospedali fuori provincia, a causa delle liste d’attesa lunghissime.

L’indebolimento della rete del sistema sanitario si riflette sulla salute delle persone e mette sempre più in difficoltà il personale medico troppo sollecitato, che insieme a quello infermieristico, si prodiga quotidianamente nell’assicurare il servizio.

I sindaci, prima di pensare a come impiegare queste importanti risorse, dovrebbero ricordarsi che rappresentano la principale autorità sanitaria.

Le domande che mancano non dovrebbero avere colore politico, le risposte che dovrebbero arrivare invece si.

Vittorio Barazzotto

La tempesta perfetta


Una tempesta perfetta sta per abbattersi sul Piazzo. I biellesi, dopo aver subito la scorsa estate 4 mesi di supplizio per i lavori parziali e con tempi dilatati (che ancora oggi gridano vendetta) sul ponte della Tangenziale, ora si vedono chiudere l’accesso al parcheggio del Bellone, che rappresenta il principale polmone per la sosta delle auto per chi, a vario titolo, vuole raggiungere il Piazzo.

La sistemazione della struttura, che di per sè sarebbe una buona notizia, rischia di isolare il borgo, visto che la funicolare funziona a regime ridotto e i lavori coinvolgeranno contemporaneamente il piazzale esterno e il parcheggio multipiano al coperto. La concomitanza di questi tre fattori metterà a dura prova i residenti, i commercianti e gli organizzatori dei vari eventi culturali e toglierà ai biellesi un importante punto di incontro.

Le aree per la sosta delle auto del Bellone, volute dalle giunte Susta-Barazzotto, vennero all’inizio aspramente criticate, quasi derise, dagli esponenti di opposizione di destra che definirono il parcheggio al coperto “cattedrale nel deserto”. Il tempo ha dimostrato poi l’utilità di questa struttura, sebbene negli anni sia stata pesantemente trascurata, lasciandola buia e sporca.

Come sempre, c’è un problema nella programmazione, perché i lavori dovevano partire prima e, inoltre, data l’esperienza della scorsa estate sul ponte, si ha una comprensibile preoccupazione per la durata effettiva degli interventi.

Il risultato è che ancora una volta i cittadini si trovano in balia di un sistema pubblico inceppato, che non riesce più a chiudere il cerchio, trovando una soluzione per supplire ad un disagio prevedibile e calcolato.

Lo scopo del paventato incontro tra residenti e commercianti potrebbe non essere quello di formulare proposte, ma quello di condividere le proteste da rappresentare al comune, che dovrà dare una risposta ai cittadini giustamente allarmati.

Vittorio Barazzotto

Biella città pericolosa per gli automobilisti


Basta prestare attenzione ai tanti  automobilisti, che hanno la sguardo sul telefono mentre sono al volante o che sfrecciano imperterriti sulle strade, per comprendere che il livello di distrazione alla guida ha raggiunto limiti allarmanti. Non è solo un’impressione, è un dato registrato anche da alcune compagnie di assicurazione, che hanno rilevato che Biella è il primo capoluogo in Italia per il numero di sinistri denunciati nel 2023. Un dato in crescita, che pesa anche sulle nostre tasche, visto che peggiora la classe alla polizza auto. L’effetto più preoccupante, però, sono i tanti incidenti, purtroppo all’ordine del giorno e alcuni anche mortali, che vediamo sulle nostre strade. Oltre alla disattenzione, contribuiscono la scarsa illuminazione, la segnaletica sbiadita e gli attraversamenti poco visibili, spesso coperti dalle lunghe file di auto in sosta.

Le notizie sui giornali testimoniano questo problema che si sta aggravando in termini di vittime degli incidenti. Più volte su queste colonne abbiamo segnalato la gravità della situazione.

Questo allarme sembra tuttavia non suscitare l’interesse del primo responsabile, il Comune che deve ripristinare la segnaletica, illuminare gli incroci e aumentare i controlli per contrastare l’indisciplina alla guida.

E’ ora che l’amministrazione affronti questa grave carenza, che pesa su quanto abbiamo di più prezioso: la nostra incolumità.

Vittorio Barazzotto

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