Una tempesta perfetta sta per abbattersi sul Piazzo. I biellesi, dopo aver subito la scorsa estate 4 mesi di supplizio per i lavori parziali e con tempi dilatati (che ancora oggi gridano vendetta) sul ponte della Tangenziale, ora si vedono chiudere l’accesso al parcheggio del Bellone, che rappresenta il principale polmone per la sosta delle auto per chi, a vario titolo, vuole raggiungere il Piazzo.

La sistemazione della struttura, che di per sè sarebbe una buona notizia, rischia di isolare il borgo, visto che la funicolare funziona a regime ridotto e i lavori coinvolgeranno contemporaneamente il piazzale esterno e il parcheggio multipiano al coperto. La concomitanza di questi tre fattori metterà a dura prova i residenti, i commercianti e gli organizzatori dei vari eventi culturali e toglierà ai biellesi un importante punto di incontro.

Le aree per la sosta delle auto del Bellone, volute dalle giunte Susta-Barazzotto, vennero all’inizio aspramente criticate, quasi derise, dagli esponenti di opposizione di destra che definirono il parcheggio al coperto “cattedrale nel deserto”. Il tempo ha dimostrato poi l’utilità di questa struttura, sebbene negli anni sia stata pesantemente trascurata, lasciandola buia e sporca.

Come sempre, c’è un problema nella programmazione, perché i lavori dovevano partire prima e, inoltre, data l’esperienza della scorsa estate sul ponte, si ha una comprensibile preoccupazione per la durata effettiva degli interventi.

Il risultato è che ancora una volta i cittadini si trovano in balia di un sistema pubblico inceppato, che non riesce più a chiudere il cerchio, trovando una soluzione per supplire ad un disagio prevedibile e calcolato.

Lo scopo del paventato incontro tra residenti e commercianti potrebbe non essere quello di formulare proposte, ma quello di condividere le proteste da rappresentare al comune, che dovrà dare una risposta ai cittadini giustamente allarmati.

Vittorio Barazzotto