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Che cosa è rimasto delle parole dette sul lavoro due giorni dopo il 1° Maggio? Ben poco, i generici buoni propositi rimangono irrealizzati e si dissolvono allo scoccare della mezzanotte della giornata dei lavoratori. Dibattiti, musica e sorrisi, ma a pensarci bene, c’è poco da festeggiare e il cielo purtroppo non è sempre più blu.

Il lavoro ha bisogno di riforme radicali per far crescere gli stipendi.

Si dovrebbe, ad esempio, iniziare con il detassare sia i premi di produttività sia gli aumenti salariali decisi dalle contrattazioni territoriali o aziendali: dove imprese e lavoratori si accordano, lo Stato non deve mettere ostacoli.

Così come dimezzare il carico fiscale alle microimprese che si fondono, darebbe un impulso alla crescita delle piccole aziende. Sarebbe già qualcosa e quindi meglio di niente e anche delle bugie che si vanno raccontando dell’occupazione che sta aumentando. La realtà è una sola: la forbice tra ricchezza e povertà si sta allargando a dismisura e il potere d’acquisto degli italiani da dieci anni è calato rispetto agli altri paesi europei.

Sarebbe bello che qualche iniziativa nascesse proprio dal Biellese, che nel passato ha dato un contributo importante ai diritti dei lavoratori; il Patto della Montagna, stretto nelle nostre valli poco più di 80 anni fa tra lavoratori e industriali, fu il primo atto in Europa a sancire la parità salariale tra uomini e donne.

Questo dobbiamo chiedere alla nostra politica: non le solite parole di circostanza da rispolverare ogni anno durante il 1* Maggio, ma di riforme attente, ragionate e possibili.  Quando le vedremo, allora sarà giorno di festa.

Vittorio Barazzotto

Da qualche mese la gestione dell’acqua, (che dovrebbe essere pubblica) sta occupando la cronaca. L’ EGATO 2,  che

raggruppa il  Biellese, Vercellese e Casale Monferrato,controlla la risorsa più indispensabile e ha da sempre una

matrice politica al vertice, con i sindaci in prima linea per attutire gli effetti del cambiamento climatico che ha

reso i periodi siccitosi sempre più lunghi. L’EGATO deciderà come e quanto investire nei prossimi decenni,

avendo a disposizione un patrimonio dicirca 1 miliardo di euro. La gestione pubblica, in linea di

principio, fornisce garanzie sull’imparzialità  dellescelte, che dovranno prioritariamente orientarsi al benessere della collettività,

senza cedere alle lusinghe dei molti interessi diparte. Da sempre la presidenza dell’ente dovrebbe essere

ricoperta da un rappresentante biellese, mentre la sede spetta ai vercellesi.

Per la scelta dei ruoli qui da noi ,  alcune  amministrazioni pubbliche si stanno spendendo in questi giorni, cercando di piazzare i rappresentanti di uno o di un altro partito

nei vertici del grande potere dell’acqua. Sinora i nomi che si stanno facendo rappresentano solo un gioco di equilibrismo tra schieramenti e non hanno nulla a che fare con le

competenze sull’argomentoo su progetti specifici. Questa però non è una novità.  Per non affossare ulteriormente l’opinione dei cittadini nei confronti della politica,

ci dovremmo aspettareche i nostri sindaci, a partire da quello del capoluogo, si trovassero, parlassero di programmi, di investimenti, dei bilanci, di come intendono

gestire e preservate l’acqua in loco, (vedi Cordar), se pensano di mettere mano agli acquedotti  vetusti, se pensano di continuare nel salassarci con bollette sempre

più care, insomma quali sono le strategie che hanno in mente e, soprattutto, se ne hanno. Magari anche un pensierino sulla diga in Valsessera per sapere cosa

ne pensano. Giungere magari ad un’unità d’intenti, esternare ai cittadini gli obiettivi e solo a quel punto indicare i nomi che hanno maggiori competenze per ricoprire

un ruolo così delicato e strategico al vertice dell’ente.Per adesso nulla di tutto ciò , i bisogni pubblici possono attendere la sete di potere quella no, quella non rimane con la

bocca asciutta.

Vittorio Barazzotto

Nella settimana santa in cui si celebra la risurrezione dalla morte, l’iniziativa, accompagnata da riflessioni molto toccanti, di Marta Bruschi è la dimostrazione più tangibile del significato della vita. Marta ha perso il suo compagno in modo improvviso e precoce, proprio nel momento in cui era da poco nata la loro bambina e l’idea che ha lanciato, è un modo per dare un futuro alle sue passioni, facendolo rivivere per non interrompere quella continuità che ci lega con chi è andato dall’altra parte. Vuole far posare un pannello sul monte Camino per illustrare a tutti i nomi delle montagne che puoi vedere da quel punto privilegiato, aiutando così anche il Biellese a valorizzare uno scorcio di rara bellezza. Un’altra iniziativa è legata, invece, al sostegno dell’associazione Sci-Abile che accompagna gratuitamente in montagna i ragazzi affetti da varie forme di disabilità. L’idea di Marta ha bisogno di sostegni concreti, ma ci eleva e ci porta dove l’orizzonte non ha confini e dove possiamo riscoprire la nostra anima. Ecco che l’augurio di “Buona Pasqua”, oltre ad andare dritto al cuore, ci offre l’essenza nel  suo significato più profondo: la vittoria della vita sulla morte e l’inizio di una nuova esistenza.

Vittorio Barazzotto

 

Alberto Barberis Canonico ci ha lasciato come sanno fare gli uomini di pregio, regalandoci una prospettiva per il futuro. Ha guidato per decenni l’azienda di famiglia Vitale Barberis Canonico come amministratore delegato, per passare poi negli anni 2000 il timone alla nuova generazione, la tredicesima per la precisione. La sua impresa tessile, nata nel 1663, è tra le più antiche e pregiate in assoluto nel mondo. Sono tanti i canali di informazione, nazionali e stranieri, che hanno ricordato la figura di Barberis Canonico, perché, nel suo lungo percorso imprenditoriale, ha rafforzato, migliorato e innovato non solo il prodotto, ma il modo di produrre, attraverso un’attenzione meticolosa al tessuto,  alla qualità dell’ambiente lavorativo, mettendo sempre al  centro le risorse umane, condizioni queste essenziali per giungere nell’Olimpo dell’eccellenza della produzione in campo  tessile  a livello mondiale.  Lo confermano i personaggi illustri che vestono Barberis Canonico e i più importanti confezionisti e sarti che esigono i tessuti prodotti a Pratrivero.

Su questa scia la famiglia prosegue, emulando l’esempio di Alberto Barberis Canonico, sempre alla ricerca continua del miglioramento per mantenere il primato di eccellenza in un mercato mondiale.

Queste poche righe per ricordare e per rendere onore ad un grande imprenditore, e anche   per riflettere che come Biellesi dovremmo davvero essere orgogliosi dei risultati che le nostre imprese, nonostante le mille difficoltà nelle quali si muovono, riescono a raggiungere.

In particolare, in un mondo dove tutto tende ad omogeneizzarsi e ad appiattirci, riuscire a distinguerci con eleganza, creatività e umanità, mantenendo il rigore economico, vuol dire che la strada è tracciata e dobbiamo continuare a percorrerla assieme. Grazie Ingegnere .

Vittorio Barazzotto

Questo giornale ama gli animali e sa quanto benefico possa essere il loro effetto sulle persone. Le iniziative sulle migliori foto dei nostri amici a 4 zampe hanno consolidato negli anni un rapporto con i lettori più sensibili, che vorremmo far crescere sempre di più, partendo proprio dall’ascolto di alcuni suggerimenti che sono arrivati in redazione.

In questi anni ci hanno spronato a proseguire su questa opera di attenzione e sensibilizzazione segnalandoci quello che avviene all’estero, ma anche in Italia e ancor più vicino a noi: a Ivrea nel carcere, dove è stata avviata un’iniziativa di accudimento di alcuni gatti da parte dei detenuti, che nell’interesse per gli animali possono trovare una nuova ragione di vita, una compagnia e, magari, l’inizio di un futuro per quando saranno usciti dal carcere. Sosteniamo con entusiasmo questa idea, che ha trovato l’appoggio del nostro amico Alberto Scicolone, che da sempre si impegna nel cercare un rifugio a cani e gatti in stato di abbandono, e che ora potrebbe arricchirsi con l’aiuto di volontari e di professionisti che potrebbero, non solo insegnare ai detenuti come prendersi cura degli animali da compagnia, ma organizzare anche corsi per imparare la toilettatura, le tecniche di addestramento o semplicemente di accompagnamento. Sarebbe un modo sano per ottemperare a quelle che dovrebbero anche essere le finalità di un sistema carcerario che in Italia langue. Pertanto, stiamo predisponendo un programma che presto presenteremo alla direzione del carcere di Biella nella speranza che possa essere accolto, avviato e sostenuto. Nei prossimi numeri vi terremo informati sulle novità e volentieri accogliamo i vostri suggerimenti.

Vittorio Barazzotto

Si stima, secondo uno studio della Facoltà di economia e commercio di Udine, che un’Adunata degli Alpini frutti nella città ospitante, e nei territori attigui, almeno 40 milioni di euro.

Si prevedono invece 80mila penne che sfileranno domenica 11 Maggio nel capoluogo, e calcolando un accompagnatore minimo per alpino, arrotondando con amici, familiari e turisti, il flusso di 200 mila persone in tutto il Biellese è molto probabile. Di queste, 12 mila dormiranno in città nelle tende, nelle aree camper attrezzate, nelle palestre e negli alloggi. Altre 12 mila invece dimoreranno nei Paesi limitrofi pronti ad ospitarli. Alberghi , b&b, Oropa, da un anno tutto esaurito . Poi i media nazionali, televisioni , web, carta stampata , guide abbinate ai giornali.

Un fatto epocale, non facile da ripetersi, che ha visto Marco Fulcheri, presidente Ana di Biella insieme a tutti i Gruppi del Biellese, tenacemente impegnato nel corso di questi anni per realizzare un obiettivo che rappresenta un’iniezione di orgoglio e anche di quel senso di appartenenza e di coesione che stiamo un po’ svanendo.

Proprio per questo, un evento di tale portata è un’ occasione ghiotta per offrire il meglio di un Biellese che, malgrado non abbia mai avuto nelle sue corde la peculiarità dell’accoglienza turistica, “affaccendato in altre faccende”, deve sforzarsi di valorizzare al massimo questa opportunità. Accoglienza, cortesia , qualità, devono essere le parole d’ordine. Molti lo stanno facendo, e tra questi tanti volontari che, credendoci con convinzione, guardano al futuro, sapendo che quando i riflettori dopo tre giorni si spegneranno, misureremo la nostra capacità nel raccogliere ciò che abbiamo seminato.

Vittorio Barazzotto

W gli Alpini