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Il calendario degli eventi per la ricorrenza di oggi, 8 marzo, è abbastanza ricco nella nostra provincia nel fine settimana. A Benna, Candelo, Cossato, Biella sono organizzati spettacoli, riflessioni, letture di testi, tutti declinati al femminile; non mancano i salotti culturali né qualche excursus storico sul riconoscimento pionieristico dei diritti delle operaie delle aziende tessili nel ‘900. Tutto grazie all’impegno della Provincia, con la sua consigliera di parità, che ha programmato questa ampia serie di iniziative. Quello che continua a mancare nelle celebrazioni dell’8 marzo è il ruolo di noi uomini, che quasi sempre ci riteniamo assolti e solidali acquistando un mazzo di mimose,  nulla di più. Dobbiamo invece sforzarci, confrontarci tra di noi per riflettere sui motivi che spingono molti di noi ancora a sfruttare, sottovalutare o maltrattare le donne. Le statistiche riguardo i femminicidi e le violenze  continuano ad essere drammatiche. Quando l’8 marzo sarà una festa organizzata dagli uomini per celebrare le donne,  finalmente avremo raggiunto lo stato di parità e questa ricorrenza non servirà più!

Vittorio Barazzotto

Sergio Mattarella in settimana, durante la cerimonia di consegna delle onorificenze ‘Al merito della Repubblica italiana’ a cittadini che si sono distinti per eroismo e impegno civile, ha decifrato in modo perfetto il senso della vita e della comunità. Ha parlato di solidarietà e delle azioni che rendono la società più accogliente, come negazione della solitudine, che rappresenta un pericolo insidioso causato dall’invasione di immagini, flussi informativi e relazioni apparenti. Queste parole sono un patrimonio comune; anche a Biella, notoriamente territorio poco propenso alla socializzazione, avvertiamo un crescente isolamento, incoraggiato dall’utilizzo continuo dei social e non solo tra i giovani. Gli effetti sono visibili nel calo della frequentazione dei locali e dell’incremento delle serate trascorse a casa; le cene fuori sono spesso sostituite da quelle portate a domicilio, poco importa se da persone sotto pagate e in condizioni igieniche e di sicurezza precarie. Il confronto ci spaventa, è un territorio pieno di incognite e meglio è stare da soli, anche quando siamo in luoghi affollati.

Troviamo un senso alla vita nella partecipazione e il nostro Presidente ha onorato l’impegno di chi si dedica agli altri, andando contro alla lusinga di una solitudine, che magari ci sembra comoda e sicura, invece ci spegne piano piano. La solidarietà è ossigeno per la società contro la solitudine.

Vittorio Barazzotto

Aurelio Giampaoli è stato un vigilie del fuoco che, durante gli anni del servizio militare, morì a soli 21 anni, più di 50 anni fa, durante un’operazione di spegnimento di un incendio a Lessona. E’ stato ricordato martedì durante la cerimonia con cui gli hanno intitolato la caserma di Biella e la scelta della comandante ha consentito a molti di noi di conoscere il sacrificio di un ragazzo che non tornò più a casa a riabbracciare la figlia. La trama su cui si costruisce una comunità è la sua storia e il saper mantenere la memoria delle persone che l’hanno costruita è un dovere civile delle istituzioni. Nel Museo del Territorio esiste una sezione che racconta i personaggi illustri locali, molti di questi li conosciamo solo per le vie o per le piazze, nulla di più. E’ necessario continuare ad alimentare la nostra memoria e questo giornale fa la sua parte con la rubrica del mercoledì “Lei non sa chi sono io” curata da Edoardo Tagliani, che racconta storie che abbiamo scordato, talvolta che non abbiamo mai nemmeno conosciuto, di persone che hanno lasciato un’impronta del loro passaggio. Non si tratta di ricordare sempre e solo personaggi che sono immortalati nei libri di storia, ma anche di onorare persone a cui dobbiamo gratitudine perché hanno fatto bene il loro lavoro. Vorrei che la prossima cerimonia di intitolazione fosse dedicata a Sante Geromel, che evitò molte vittime dalla caduta del ponte della tangenziale nel 1993. Un eroe!

Vittorio Barazzotto

Questa settimana sono due gli eventi che ci hanno aiutato a migliorare un po’ il nostro umore. San Valentino, che i più cinici associano solo ad una festa commerciale, porta con sè un significato che rimane immutato nel tempo, quello della celebrazione dell’amore, che ognuno si sente libero di dimostrare senza imbarazzo, come succede anche ai miei allievi più esuberanti, che si inteneriscono con cioccolatini, peluche o fiori. L’altro evento è il festival di Sanremo, che è l’ultimo grande spettacolo televisivo ìn chiaro seguito da milioni di persone di tutte le età e come tale diventa un tema di discussione e di confronto. L’offerta di intrattenimento è così ampia, da rendere sempre più difficile condividere gli stessi interessi e questa possibilità quasi infinita di scelta ci sembra una libertà, invece ci trasforma sempre di più in persone isolate e tristi. Anche nel Biellese, il festival unisce le persone, nelle famiglie o in casa con amici. Al circolo dell’oratorio di Valdengo, ad esempio, ogni anno le serate del festival sono un’occasione di incontro per seguire lo spettacolo, tra le sale adornate con fiori per riprodurre il clima del teatro Ariston. E se questo vi fa sorridere, vuol dire che il festival di Sanremo è riuscito anche questa volta a portarci un po’ di leggerezza e ha creato uno spazio comune di incontro e di confronto, senza prenderci troppo sul serio.

Vittorio Barazzotto

Da qualche anno in Italia il rilascio del passaporto in tempi ragionevoli è un’impresa quasi impossibile.

La Questura di Biella, invece, è in controtendenza visto che è riuscita a far rientrare i termini per il rilascio dei passaporti entro i 15 giorni, grazie ad un lavoro di squadra e all’impegno di tutto il personale.

Questo è uno dei segnali che giungono dalla Pubblica Amministrazione a Biella. Anche la Prefettura di recente si è avvicinata ai nostri comuni per comprendere i bisogni in tema di sicurezza, manifestando una nuova determinazione, che avvicina lo Stato alle persone e facendole sentire meno sole. La volontà di servire la comunità emerge anche dalla scelta delle ragazze e ragazzi biellesi che si sono da poco arruolati nei carabinieri. Dai social e dai giornali emergono le foto, in queste settimane, di famiglie commosse e di giovani emozionati nel mettere le mostrine al termine del giuramento. Scorgere le lacrime sui loro volti dopo un percorso di selezione e un addestramento molto impegnativo mette in luce uno dei lati migliore della società.

La cronaca e ciò che viviamo quotidianamente sovente offre uno spaccato del mondo giovanile poco confortante. Molte delle canzoni dei loro beniamini sono piene di volgarità e invocano alla violenza. Storie di omicidi, di criminalità e una lontananza nei confronti delle istituzioni che sfocia nell’ignoranza. Sì, c’è anche questo. Per contro, senza scivolare nella retorica, c’è una parte sana che abbiamo brevemente descritto, e non solo quella, che fa sperare che non tutto è perduto, che questi giovani sono migliori di una classe politica al vertice legislativo che per un terzo quasi è indagata. Da loro si dovrebbe emulare l’esempio e scusarci se invece molti in posizioni di potere offrono scenari che ci fanno piangere, ma non per la commozione, ma per la rabbia.

Vittorio Barazzotto

 

Il tratto Novara – Agognate, dove sorge il più grande polo logistico
Amazon del Nord Italia, è stato elettrificato per il transito di treni
merce, in tempi rapidi, veloci quanto il tempo di realizzazione
della stessa fermata ferroviaria pochi anni fa.
Questo significa che l’elettrificazione di un tratto ferroviario non è un’opera
trascendentale e che il patimento dei pendolari biellesi potrebbe essere
eliminato con uno sforzo unitario di tutte le rappresentanze politiche ed
economiche della nostra provincia. Non siamo Amazon, ma siamo la
provincia più ricca d’Italia e abbiamo una rappresentanza politica di rilievo
in tutti i gradi di governo. Un altro esempio? La Pedemontana
Piemontese con la tratta da Masserano a Ghemme consentirà di
collegare finalmente il Biellese all’autostrada. La spinta fondamentale
alla realizzazione progettuale e reperimento fondi, avvenne nella
legislatura 2014-2019 dove ci siamo battuti tutti affinché si arrivasse
all’obiettivo. Decisiva fu la pressione della Regione e di Chiamparino su
Roma, anche per le opportunità strategiche che si sarebbero
sviluppate su tutto l’asse autostradale; ne fu la prova l’insediamento della
Lavazza a Gattinara, dimostrando che la politica e l’economia, quando
lavorano in sinergia, creano crescita e futuro. Perché non provarci anche con
i treni invece di giocare a nascondino ?
Vittorio Barazzotto