L’accordo raggiunto per conciliare la processione secolare d’Oropa con la tappa del giro d’Italia è la notizia della settimana. L’apertura dei cancelli sarà anticipata a sabato per lasciare il giorno successivo la ribalta mediatica alla corsa ciclistica.
Il risultato che è stato raggiunto è l’espressione di quanto i tempi cambiano. Da assessore alla cultura del comune di Biella nel 1996 mi prodigai per portare il Festivalbar a Oropa, dopo che l’organizzatore di allora Vittorio Salvetti rimase colpito dalla suggestione del luogo. L’idea era quella di avvicinare i giovani ad un luogo sacro e far conoscere Oropa a tutto il Paese.
La mia proposta venne travolta dall’ostracismo della curia, dei giornali e delle opposizioni e lo sdegno fu tale da far sbilanciare anche gli agnostici nello scagliarsi contro l’evento, ritenuto irrispettoso e irriverente.
A maggio del 2024, dopo trent’anni, i fedeli si adatteranno al calendario sportivo senza alcun moto di disappunto. Addirittura interrompendo una tradizione di oltre quattro secoli. Siamo stanchi, sempre più indifferenti e distratti e non riusciamo nemmeno a renderci conto che i tempi non solo cambiano, ma, soprattutto, ci cambiano. Il dubbio se in meglio.
Vittorio Barazzotto