Dove è necessario posizionare la linea di demarcazione che separa in modo netto i diritti dei lavoratori, la qualità dei loro contratti e della vita lavorativa nei negozi con un modello di business sempre più orientato all’offerta h24 e sette giorni su sette dei grandi marchi e delle grandi catene?
A Serravalle Scrivia le migliaia di persone occupate (circa 2000), verso cui esprimo la mia completa solidarietà, stanno protestando per difendere un diritto essenziale: non vi è alcuna necessità reale di recarsi in un outlet il giorno di Pasqua per comprare una camicia o un paio di scarpe, così come non vi è una ragione specifica per farlo il giorno di Natale o Santo Stefano. Non si tratta di non voler lavorare, come spiegano i lavoratori stessi, ma di migliorare le condizioni del loro lavoro. Questo è il punto cruciale della questione.
Voltarsi dall’altra parte e accettare che fra pochi giorni, a Pasqua, a Serravalle Scrivia migliaia di persone vengano private della possibilità di trascorrere una festività importante insieme alle proprie famiglie significa creare un pericoloso precedente in tutto il Piemonte, a Biella come a Novara o Vercelli.
C’è un limite oltre il quale quella linea non può essere abbassata. E quel limite è sancito dai diritti inalienabili dei lavoratori. Si può trattare su molti aspetti, ma non su richieste di lavoro che vanno ad erodere condizioni acquisite e conquistate con sacrificio.
La Rivoluzione Industriale provocò, soltanto 200 anni fa, un grave peggioramento delle condizioni di vita dei lavoratori. Le grandi masse di uomini che lasciavano le campagne per andare nelle città industriali dovevano abbandonare le loro vecchie abitudini per assumerne altre e perdere, in un certo modo, il senso di famiglia. Da allora però, sino agli ultimi anni, i lavoratori hanno conquistato una serie di diritti che oggi vedo pericolosamente messi in discussione. Magari in forme diverse, non direttamente comparabili alle condizioni del 1800, è necessario impedire pericolosi passi indietro, che a conti fatti non giovano a nessuno.