Riordino delle Province: il Piemonte licenzia la legge su Città metropolitana ed aree vaste. Barazzotto: “Un testo che dà certezze in attesa della riforma del titolo V della Costituzione”

Il Consiglio Regionale del Piemonte ha approvato la legge sul riordino delle funzioni amministrative conferite alle Province e alla Città Metropolitana in applicazione della Legge Delrio. Una legge complicata, certamente, ma con diversi meriti e un valore indubbio su tutti, ossia quello di aver dato  contemporaneamente certezze ed operatività alla situazione attuale aggiungendo qualche elemento
che permetterà al Piemonte di essere pronto quando verrà effettuata la modifica costituzionale che regola le Province così come le abbiamo intese sino ad oggi.

Ritornano alla Regione le competenze su agricoltura, formazione professionale, politiche del lavoro e sociali. Il territorio piemontese viene suddiviso nella Città metropolitana di Torino e in tre aree vaste coincidenti con gli ambiti territoriali ottimali per l’esercizio delle funzioni confermate, attribuite o delegate. Viene riconosciuta la specifità per il Verbano-Cusio-Ossola in quanto area montana confinante con Paesi esteri. Questi sono i principali contenuti della legge di riordino delle Province piemontesi approvata il 27 ottobre dal Consiglio regionale.

La legge conferma in capo alle Province, che devono esercitarle in forma associata attraverso gli
ambiti ottimali, le funzioni già conferite con precedenti leggi regionali. Attribuisce loro, inoltre,
funzioni in materia di energia (rilascio di autorizzazioni alla costruzione ed esercizio di gasdotti e
oleodotti), attività estrattive (prima in capo ai Comuni) e in materia di acque minerali e termali (ad
eccezione della polizia mineraria).
La legge individua, oltre la Città metropolitana di Torino, tre aree vaste, coincidenti con gli ambiti
territoriali ottimali per l’esercizio delle funzioni confermate, attribuite o delegate alle province: Novara, Vercelli, Biella e Verbano-Cusio-Ossola a cui si aggiunge il secondo ambito costituito da Asti e Alessandria e infine Cuneo a sè stante.
Durante la discussione del testo in aula è stato approvato un emendamento che prevede che possano essere individuate funzioni che, per ragioni di efficienza organizzativa, debbano essere esercitate in forma associata accorpando due o più ambiti ottimali. Le funzioni in materia di trasporto pubblico sono obbligatoriamente gestite in forma associata attraverso l’Agenzia della mobilità piemontese, mentre quelle in materia di protezione civile, stante le peculiarità della funzione e del territorio piemontese, sono esercitate dalle Province in forma singola.
Le funzioni di organizzazione e controllo diretto del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani
sono attribuite alla Città Metropolitana e alle Province, che le esercitano in forma associata nei
modi e nei tempi previsti da apposita legge di settore, da approvarsi entro un anno.
La Città Metropolitana di Torino (che comprende tutto il territorio della provincia), prevista in
Costituzione e mai attuata, è riconosciuta quale ente di area vasta con finalità di governo e di
sviluppo strategico del territorio. Oltre ad esercitare le funzioni fondamentali assegnate dalla legge
Delrio e quelle di competenza delle province, alla Città Metropolitana vengono delegate la
formazione professionale e, in materia di ambiente, la rete Natura 2000, e ad essa sono attribuite
anche specifiche funzioni in materia di usi civici.
Il Verbano Cusio Ossola, come accennato, in quanto territorio montano confinante con Paesi esteri, si vede
riconosciuta una particolare specificità, riconosciuta dalla Delrio, per funzioni amministrative in
materia di foreste, attività estrattive, usi civici e formazione professionale legata ai fabbisogni dei
lavoratori transfrontalieri. Inoltre esercita in forma singola le funzioni relative alle autorizzazioni
degli impianti a biomassa.
Per esigenze di gestione unitaria e in coerenza con i compiti regionali di programmazione e di
coordinamento del sistema degli enti locali, tornano al governo regionale le competenze già
esercitate dalle Province in materia di Agricoltura, Formazione professionale, Politiche del lavoro e
sociali, Turismo e Vincoli Idrogeologici, Attività estrattive, Attività Culturali e spettacolo, Edilizia
residenziale pubblica, Energia.
In attesa della sottoscrizione delle convenzioni previste dalla normativa nazionale nel frattempo
intercorsa, le funzioni di coordinamento e gestione dei servizi per l’impiego e di raccordo con
l’Agenzia nazionale per l’occupazione competono all’Agenzia Piemonte Lavoro.
Alle Unioni di Comuni sono attribuite le funzioni in materia di energia e di autorizzazione degli
impianti a biomassa connessi alla filiera legno boschiva. Nel Verbano Cusio Ossola (e per i comuni
non aderenti a un’unione) le competenze sono attribuite all’amministrazione provinciale.
Trasferimento delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Le modalità di trasferimento saranno disciplinate da specifici accordi. Nella determinazione
numerica del personale viene compreso il personale addetto alle funzioni di supporto tecnico,
contabile, legale, giuridico, amministrativo, nella misura del 10 per cento. Il personale trasferito alle
dipendenze della Regione viene inserito in un ruolo separato della dotazione organica della Giunta,
in ragione del diverso regime giuridico-economico previsto dal legislatore nazionale e del diverso
sistema di finanziamento del trattamento economico accessorio.
Ora che la legge è apporvata si darà il via a specifici accordi per l’avvio delle funzioni ed il trasferimento delle risorse umane, finanziarie, strumentali e organizzative.
In particolare: entro due mesi dall’entrata in vigore si dovrà sottoscrivere un’intesa-quadro tra le Province
la Regione per la gestione associata delle funzioni. Entro un mese dalla sottoscrizione di tale intesa le Province vi daranno attuazione tramite specifici accordi e l’istituzione di eventuali uffici comuni. Entro 90 giorni si dovrà stipulare presso l’“Osservatorio regionale” di cui alla legge Delrio, un accordo quadro per il trasferimento del personale, cui far seguire specifici accordi sottoscritti dai legali rappresentanti degli enti interessati. Con la deliberazione di Giunta di approvazione degli accordi di cui sopra verrà stabilita la  decorrenza delle funzioni dei nuovi enti, comunque entro il 31 dicembre 2015: dal primo gennaio 2016 la Regione si accollerà le spese per l’attuazione della legge. Entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge le province effettueranno la ricognizione delle proprie società partecipate prevedendo tempi e modalità di dismissione per quelle non più necessarie.