Dalla scuola per vedere lontano

Per il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino, ogni anno aumentano gli incidenti in montagna. Le cause principali sono l’abbigliamento inadeguato, l’imprudenza e, purtroppo, l’emulazione da social. Si chiede un intervento perché ci si è imbattuti in un sentiero impervio e ci si sente stanchi, senza pensare che i soccorritori impegnati sottrarranno tempo ad altre persone magari in condizioni peggiori.

Nel Biellese, secondo Marco Foglietti, Delegato del Soccorso Alpino Biellese, la situazione non sembra peggiorare negli anni, ma va considerato che le nostre montagne non subiscono l’afflusso turistico che caratterizza il Trentino o la Valle d’Aosta.

Se crediamo però nelle potenzialità ricettive dei nostri sentieri, vanno analizzate le cause di questo andamento nazionale per prepararci, in particolare mantenendo e implementando una cultura della montagna. Si potrebbe iniziare dalle scuole, far conoscere le nostre valli e i sentieri che le attraversano alle nuove generazioni e, al contempo, credere in progetti e iniziative che valorizzino il nostro patrimonio, come ad esempio quelli proposti da Marta Bruschi per ricordare il suo compagno Sandro Castellani scomparso quest’anno: installare un pannello illustrativo delle cime che si possono ammirare dal Monte Camino e consentire alle persone con disabilità sia fisiche sia psicologiche di sciare o di ammirare i paesaggi montani.

(Ri)trovare un interesse comune crea un’identità comunitaria, alla base di un modo di vivere meno egoista e più sereno.

In questo modo, magari, avremo la possibilità di allungare lo sguardo oltre all’orizzonte, meno selfie sugli spuntoni di roccia e più sorrisi autentici.

Vittorio Barazzotto