Non possiamo dominare la natura

Il dibattito sulla sorte dell’orso nel Trentino si è acceso anche nel biellese. Alcuni sono a favore della sua soppressione, altri invece sono contrari al suo abbattimento. Non servono le fazioni opposte, se non si valuta la questione in termini meno umorali. La natura ha i suoi ritmi e le sue regole, l’uomo lo ha sempre saputo, anche quando ha avviato i piani di ripopolamento della fauna selvatica nel Paese. La politica usa poi l’orso a fini ideologici, la paura è un’ottima arma di comando ed è così che arrivano proposte di sterminio mirate. Noi, però, non possiamo dominare la natura, perché è lei che ha sempre l’ultima parola. Dovremmo infatti sopprimere le vipere, perché saltuariamente uccidono? O i calabroni e le vespe? Stessa sorte per i lupi, i cani selvatici, i cinghiali e le volpi? L’abbattimento non è una soluzione, perché l’orso continuerà ad essere una potenziale fonte di pericolo, anche dopo che verrà ucciso l’esemplare che ha ammazzato quel ragazzo sfortunato. Ci vuole consapevolezza, comunicazione sui pericoli della natura, che sono quelli insiti nella nostra stessa vita. Io stesso ho vissuto un’esperienza dolorosa con un animale, ma ho compreso le ragioni istintive della natura. Correre alla caccia dell’orso pensando di tutelare la sicurezza dei cittadini non serve a nulla ed è una dimostrazione della schizofrenia funzionale della nostra società, sempre alla ricerca di un colpevole per nascondere sotto al tappeto le questioni che non riusciamo ad affrontare.

Vittorio Barazzotto