Le politiche sociali sono sempre state una delle priorità di questo Consiglio Regionale e della presidenza Chiamparino. Aldilà degli sforzi necessari a uscire dalla situazione d’indebitamento regionale e l’essere finalmente tornati a investire, in tema di sanità sopratutto, non ha mai fatto diminuire l’attenzione sulle emergenze sociali e le opportunità di sviluppo che possono nascere attorno agli investimenti culturali e alle attività sportive. Siamo cittadini, prima di tutto, e il nostro diritto di cittadinanza si manifesta anche attraverso le interpretazioni possibili di problemi e soluzioni del nostro essere comunità.
CONTRASTO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE: IL PIEMONTE PRIMO IN ITALIA AD APPROVARE LA NORMA
Il Piemonte è la prima regione d’Italia a dotarsi di una normativa organica e d’avanguardia in materia. Come ha precisato l’assessora Monica Cerutti, che ha presentato il disegno di legge, si tratta di un provvedimento molto ambizioso, la cui azione legislativa giunge in un periodo storico in cui la violenza sulle donne ha assunto anche sul nostro territorio i tratti di una vera emergenza sociale. I dati raccolti nel 2015 evidenziano come nel corso dell’ultimo anno siano state assistite dai 17 centri antiviolenza e case rifugio del Piemonte 1650 donne, la maggior parte delle quali con un’età compresa tra i 30 e i 39 anni e con figli a carico. In questo quadro la norma approvata intende ampliare la gamma delle disposizioni già esistenti per l’inserimento o il reinserimento socio-lavorativo delle donne che abbiano subito violenza, per la sperimentazione di interventi per gli autori della violenza, per la formazione degli operatori dei servizi, per le azioni di sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno nell’ambito del lavoro, del sistema scolastico, educativo e del tempo libero, con una costante e specifica attenzione anche alla presenza di eventuali minori vittime di violenza assistita. Il provvedimento è finanziato con 500 mila euro, che si aggiungono ai 2 milioni statali già impiegati per i menzionati centri antiviolenza e per le case rifugio. Parte di questa cifra (150 mila euro annui per il biennio 2016-2017) viene destinata all’istituzione del fondo di solidarietà per il patrocinio legale alle donne vittime di violenza. 200 mila euro servono invece a sostenere la diffusione sul territorio dei punti ascolto e gli interventi di accoglienza. 100 mila euro sono destinati a politiche e progetti in favore delle donne vittime di tratta e per il contrasto alle mutilazioni genitali. La norma prevede anche altre misure, prime tra tutte l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario per le donne che abbiano subito violenza e l’istituzione del codice rosa presso i dipartimenti di emergenza degli ospedali. Attenzione particolare è posta sull’uso del linguaggio di genere, mentre nelle scuole e sui luoghi di lavoro saranno attivati corsi per l’educazione sentimentale e affettiva. Per ogni donna vittima di violenza è infine previsto un percorso personalizzato di sostegno e orientamento e interventi mirati a favore degli eventuali minori a carico.
LEGGE REGIONALE CONTRO LE DISCRIMINAZIONI
Il Consiglio Regionale ha definitivamente approvato il disegno di legge “Norme di attuazione del divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento nelle materie di competenza regionale”. Si tratta di una legge-quadro che si applica in un ambito in cui la Regione non ha una propria normativa, ma non c’è nemmeno una normativa nazionale su questo argomento. Il ddl riguarda tutti i tipi di discriminazione, secondo la normativa nazionale ed europea. È frutto di un lavoro di consultazione partecipata con le associazioni. La misura approvata fissa alcuni criteri generali che si riferiscono alla parità di trattamento tra le persone, stabilendo norme per la prevenzione e il contrasto alle discriminazioni. Gli ambiti di intervento del provvedimento concernono le materie di specifica competenza regionale, ossia la salute e le prestazioni sanitarie, le politiche sociali, il diritto alla casa, la formazione professionale e l’istruzione, i temi inerenti il lavoro, le attività sportive, ricreative e culturali, i trasporti, la comunicazione e la formazione del personale regionale. Particolare importanza è riservata agli aspetti di prevenzione e si stabilisce che tutte le società e le imprese, pubbliche e private, che sottoscrivano con la Regione contratti, convenzioni o accordi, o che ricevano contributi sotto ogni forma, debbano dimostrare che gli stessi principi sono da loro applicati nei confronti di utenti, dipendenti, collaboratori, clienti e fornitori. Dal punto di vista dell’informazione, vengono integrate le funzioni previste per il CORECOM, che dovrà così occuparsi anche della lotta alle eventuali discriminazioni nell’ambito della comunicazione pubblica piemontese. La legge licenziata istituisce anche uno specifico Fondo di solidarietà per la tutela legale delle vittime di discriminazione. Come per la legge di contrasto alla violenza di genere, con questa norma il Piemonte dimostra di essere una Regione d’avanguardia nel riconoscimento e nella tutela dei diritti.
DA GIUNTA E CONSIGLIO REGIONALE UN AUMENTO DEL 5% DELLE RISORSE PER LA CULTURA: LA CULTURA È INTERESSE GENERALE, INVERSIONE DI TENDENZA NEGLI INVESTIMENTI
L’approvazione dell’assestamento di bilancio da parte del Consiglio Regionale segna un’inversione di tendenza negli investimenti sulla cultura, mettendo a disposizione del settore maggiori risorse per un totale di 925mila euro. A questi fondi si aggiungono 500mila euro, deliberati dalla Giunta Regionale, e sette milioni, destinati dalla Giunta alla città di Torino. Un aumento del 5% nelle risorse, frutto del grande lavoro svolto da Consiglio e Giunta regionali per difendere e valorizzare i risultati della cultura. Grazie all’impegno della Regione si sono registrate ricadute positive per l’attrattività di Torino e del Piemonte e a vantaggio di altri settori economici, a partire dal turismo. Questi dati hanno il merito di tradurre in maggiori investimenti quella che è una sensibilità ormai diffusa e che riconosce l’importanza delle attività culturali, sia per il valore che la cultura produce, sia per la capacità di questo settore di catalizzare sviluppo e crescita. Per quanto riguarda la Regione, quindi, si registra finalmente un’inversione di tendenza dei fondi della cultura, che tornano a crescere, anche grazie agli emendamenti che il Consiglio ha approvato nell’ultimo assestamento.
PROMOZIONE DELLO SPORT
Approvato il “Programma pluriennale per la promozione delle attività sportive e fisico-motorie e per l’impiantistica sportiva per il triennio 2016-2018”. Il provvedimento, sostenuto dall’assessore allo Sport Giovanni Maria Ferraris, prevede sul primo asse di intervento la promozione dello sport declinata in progetti di cultura sportiva, a favore della disabilità, dell’inclusione sociale, delle pari opportunità nello sport e tra gli sport. L’intenzione è quella di abbattere gli ostacoli all’accesso alle attività sportive da parte di tutti i cittadini piemontesi. Dal punto di vista organizzativo, è da sottolineare l’istituzione della Piemonte Sport Commission che, in équipe con Turismo Piemonte, formerà la cabina di regia per l’organizzazione di grandi eventi e manifestazioni sportive e svilupperà progetti strategici di rilevanza regionale per la valorizzazione del sistema sportivo piemontese. Il secondo asse d’intervento è dedicato all’impiantistica sportiva, in particolare alla messa a norma, l’ampliamento, il completamento e la diversificazione degli impianti, la pianificazione di nuova impiantistica in aree carenti o per gare di livello nazionale o internazionale. In questo quadro assume una rilevanza primaria l’istituzione del fondo regionale di garanzia il cui scopo è quello di sostenere finanziariamente i comuni che decidano di investire nell’ammodernamento degli impianti esistenti: una misura concreta a favore degli enti locali, i cui investimenti nello sport sono oggi resi più difficoltosi dai vincoli di bilancio e dalla scarsità dei fondi di cui dispongono le amministrazioni pubbliche.
In quest’ottica, lo svolgimento a Biella, il prossimo luglio, dell’edizione 2017 dei giochi Special Olympics, programma internazionale di allenamento sportivo e competizioni atletiche per ragazzi e adulti con disabilità intellettiva, saranno occasione di confermare queste premesse, contestualmente all’arrivo di tappa a Oropa e ripartenza da Valdengo del Giro d’Italia.
RISANAMENTO DELLE ATC PIEMONTESI: SOSPESE LE DECADENZE PER MOROSITÀ INCOLPEVOLI
Tra il 2011 e il 2016 le ATC del Piemonte hanno chiesto ai comuni di pronunciare la decadenza per poco meno di 6.500 assegnatari. Nello stesso periodo in media solo per il 33% delle richieste i comuni hanno effettivamente pronunciato la decadenza e i provvedimenti eseguiti rappresentano il 6% circa delle richieste. Quasi il totale delle richieste di decadenza sono per morosità. Rispetto a questa situazione la regione Piemonte è intervenuta con un provvedimento che introduce una fase procedurale di analisi fatta dai comuni per verificare la condizione socio-economica dei nuclei familiari e le cause della morosità prima della richiesta di decadenza. Il provvedimento della Regione prevede, inoltre, la possibilità in caso di morosità colpevole di accedere a un piano di rientro e in caso di morosità incolpevole di accesso al sostegno del fondo sociale. In seguito al provvedimento sono stati sospesi i procedimenti in corso per consentire una loro rivalutazione alla luce della nuova normativa. Il problema della morosità nelle case popolari in un recente passato non è stato governato in maniera adeguata e questo ha prodotto una voragine nei bilanci delle agenzie e ha accumulato in breve tempo un grande numero di pronunciamenti di decadenze con rischi sociali enormi. Era necessario intervenire per definire una più precisa normativa tra ATC e comuni. A questo proposito, durante la seduta di Giunta Regionale del 12 dicembre è stato deliberato il piano di recupero del disavanzo finanziario di ATC Piemonte Nord, proposto dal Consiglio d’Amministrazione dell’ente. Dopo gli esiti della certificazione dei bilanci a opera di Deloitte, ATC Nord ha approvato il conto consuntivo 2014 con un disavanzo di oltre 23 milioni di euro, conseguenza dell’accantonamento a un apposito fondo dei potenziali residui attivi inesigibili. Il piano di rientro approvato prevede un risanamento in 30 anni con una quota annuale di 780mila euro ammortizzata nella parte corrente del bilancio. Oggi, ATC Nord incontrerà i sindaci dei comuni capoluoghi (Novara, Biella, Vercelli e Verbania).